Gianluca Frangella – Destino
Giorno dopo giorno scalerò fino in vetta il mio destino.
Giorno dopo giorno scalerò fino in vetta il mio destino.
Destino sono contenta della tua presenza… ma non mi farò trasportare da te…
La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c’è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne. Amen. Così anche quella sera, come tutte le sere, venne sera.
I nostri errori appartengono a noi, e solo a noi. Proiettarli sugli altri, abusando magari del proprio potere e delle proprie conoscenze per rovinare la vita a coloro nei quali proiettiamo il nostro male, non cambia il destino che è nostro sin da prima di nascere. Non sono le nostre vittime a salvarci dai nostri errori, che magari dovrebbero ribellarsi ai nostri soprusi, ma noi stessi scegliamo, noi stessi decidiamo di non commettere più il male per avere il bene di qualcun altro. Siamo noi che costruiamo il destino con le nostre forze, non con le forze di vittime sacrificali. L’assassinio e l’inganno distruggono, non costruiscono. Lo sfarzo di nuovi templi, la nuova bellezza del mondo, i nuovi dèi della terra, sono solide facciate che già conoscono la loro fine.
È triste pensare che la debolezza di alcuni diventi la forza di altri.
Talvolta per inseguire i propri sogni, bisogna prima brancolare in un incubo.
La maggior prova di onestà nei confronti di una certezza, di una verità, non è dimostrarla su qualcun altro per sostenerla, ma su se stessi, assumendone i rischi. Provarla su altri, per vedere come va e mettersi al sicuro, significherebbe dimostrare di essere i primi a non crederci.