Gianluca Menegazzo – Guerra & Pace
Grandi tuoni si odono all’orizzonte, sono tiri di artiglieria verso di noi, sono nella mia buca, se nessuna supposta cade qui dentro anche oggi la mia dose di fortuna è stata con me a paro paro.
Grandi tuoni si odono all’orizzonte, sono tiri di artiglieria verso di noi, sono nella mia buca, se nessuna supposta cade qui dentro anche oggi la mia dose di fortuna è stata con me a paro paro.
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente.
Anche oltre un grosso pensiero, anche oltre una grande difficoltà oltre ogni cosa, ci sei tu, i tuoi occhi, il tuo carattere, la tua gentilezza.
Neppure la più splendida vittoria può redimere una guerra atroce.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Dopo averti baciato e stretto forte a me, la solitudine dei miei occhi è stata colmata dall’immensità del tuo sguardo di fuoco.
La competenza tecnica offerta da un venditore nelle sue slide, è inversamente proporzionale alla capacità dei tecnici.
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente.
Anche oltre un grosso pensiero, anche oltre una grande difficoltà oltre ogni cosa, ci sei tu, i tuoi occhi, il tuo carattere, la tua gentilezza.
Neppure la più splendida vittoria può redimere una guerra atroce.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Dopo averti baciato e stretto forte a me, la solitudine dei miei occhi è stata colmata dall’immensità del tuo sguardo di fuoco.
La competenza tecnica offerta da un venditore nelle sue slide, è inversamente proporzionale alla capacità dei tecnici.
Chi vede come noi uomini siamo fatti e pensa che la guerra è bella o che valga più della pace è storpio di mente.
Anche oltre un grosso pensiero, anche oltre una grande difficoltà oltre ogni cosa, ci sei tu, i tuoi occhi, il tuo carattere, la tua gentilezza.
Neppure la più splendida vittoria può redimere una guerra atroce.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Dopo averti baciato e stretto forte a me, la solitudine dei miei occhi è stata colmata dall’immensità del tuo sguardo di fuoco.
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