Gianna Lauretta – Frasi d’Amore
Fuggo dal tuo sguardo per paura di cadere in una delle solite trappole tu mi guardi e mi dici che è tutto apposto, ma io vado via perché la paura vince.
Fuggo dal tuo sguardo per paura di cadere in una delle solite trappole tu mi guardi e mi dici che è tutto apposto, ma io vado via perché la paura vince.
Il sole può scaldarmi solo fuori, dentro amor mio scaldami tu.
Ci sono storie impossibili destinate a vivere di infiniti tramonti.
L’amore fa male a chi non lo vuole più, a chi cerca mille pretesti per allontanarlo, a chi ferisce il prossimo carico di sentimenti con l’indifferenza e il silenzio, a chi pensa che la solitudine sia il mezzo per non soffrire. A chi potrebbe essere amata ma si copre gli occhi e afferma di essere cieca, a chi si mette il ghiaccio sul cuore ed afferma che la vita l’ha resa fredda. Queste persone si ritengono giuste, hanno un brutto passato e non lo separano dal presente che potrebbe essere colmo di felicità, sono consapevoli che esiste chi può renderle felici donando loro tutto l’amore di cui hanno bisogno, ma lo rifiutano e continuano per la loro agghiacciante strada di disprezzo dei sentimenti.
Ridere col cuore rotto, è un po’ come scappare dal posto dove c’è l’amore, tu sai bene che vivi per quello, ma metti alla prova la morte restando solo. La scelta è ardua, ma quasi scontata, tu sorprendi il mondo e te ne vai. Scappando vuoi trovare un’altra ragione di vita, ma non persone nuove, sai che il tuo amore non sarà come un parassita, ma come una malattia rara resterà su poche persone senza che nessuno sappia il perché. Eppure anche da lontano basterebbe il ricordo per vivere bene, guardando una cartina la distanza non sarà poi così grande e l’amore ti seguirà telefonandoti alle 2 di notte per dirti che sta male e che la neve non ha la stessa sua bellezza. Piangerai fredde lacrime e ti riscalderai guardando fisso una fotografia. Non tornerai e continuerai a vivere come sai fare.
Non sanarmi da questa malinconia, lasciami morire di questa cronica patologia, lascialo vivo fino all’ultimo mio respiro questo torpore che consuma il mio cuore, strappando via brandelli dalla mia anima: l’amore.
Gocce salate, gelidi tremori, fiati rubati, pensieri e parole a senso unico. Senza te è… senza me.
Il sole può scaldarmi solo fuori, dentro amor mio scaldami tu.
Ci sono storie impossibili destinate a vivere di infiniti tramonti.
L’amore fa male a chi non lo vuole più, a chi cerca mille pretesti per allontanarlo, a chi ferisce il prossimo carico di sentimenti con l’indifferenza e il silenzio, a chi pensa che la solitudine sia il mezzo per non soffrire. A chi potrebbe essere amata ma si copre gli occhi e afferma di essere cieca, a chi si mette il ghiaccio sul cuore ed afferma che la vita l’ha resa fredda. Queste persone si ritengono giuste, hanno un brutto passato e non lo separano dal presente che potrebbe essere colmo di felicità, sono consapevoli che esiste chi può renderle felici donando loro tutto l’amore di cui hanno bisogno, ma lo rifiutano e continuano per la loro agghiacciante strada di disprezzo dei sentimenti.
Ridere col cuore rotto, è un po’ come scappare dal posto dove c’è l’amore, tu sai bene che vivi per quello, ma metti alla prova la morte restando solo. La scelta è ardua, ma quasi scontata, tu sorprendi il mondo e te ne vai. Scappando vuoi trovare un’altra ragione di vita, ma non persone nuove, sai che il tuo amore non sarà come un parassita, ma come una malattia rara resterà su poche persone senza che nessuno sappia il perché. Eppure anche da lontano basterebbe il ricordo per vivere bene, guardando una cartina la distanza non sarà poi così grande e l’amore ti seguirà telefonandoti alle 2 di notte per dirti che sta male e che la neve non ha la stessa sua bellezza. Piangerai fredde lacrime e ti riscalderai guardando fisso una fotografia. Non tornerai e continuerai a vivere come sai fare.
Non sanarmi da questa malinconia, lasciami morire di questa cronica patologia, lascialo vivo fino all’ultimo mio respiro questo torpore che consuma il mio cuore, strappando via brandelli dalla mia anima: l’amore.
Gocce salate, gelidi tremori, fiati rubati, pensieri e parole a senso unico. Senza te è… senza me.
Il sole può scaldarmi solo fuori, dentro amor mio scaldami tu.
Ci sono storie impossibili destinate a vivere di infiniti tramonti.
L’amore fa male a chi non lo vuole più, a chi cerca mille pretesti per allontanarlo, a chi ferisce il prossimo carico di sentimenti con l’indifferenza e il silenzio, a chi pensa che la solitudine sia il mezzo per non soffrire. A chi potrebbe essere amata ma si copre gli occhi e afferma di essere cieca, a chi si mette il ghiaccio sul cuore ed afferma che la vita l’ha resa fredda. Queste persone si ritengono giuste, hanno un brutto passato e non lo separano dal presente che potrebbe essere colmo di felicità, sono consapevoli che esiste chi può renderle felici donando loro tutto l’amore di cui hanno bisogno, ma lo rifiutano e continuano per la loro agghiacciante strada di disprezzo dei sentimenti.
Ridere col cuore rotto, è un po’ come scappare dal posto dove c’è l’amore, tu sai bene che vivi per quello, ma metti alla prova la morte restando solo. La scelta è ardua, ma quasi scontata, tu sorprendi il mondo e te ne vai. Scappando vuoi trovare un’altra ragione di vita, ma non persone nuove, sai che il tuo amore non sarà come un parassita, ma come una malattia rara resterà su poche persone senza che nessuno sappia il perché. Eppure anche da lontano basterebbe il ricordo per vivere bene, guardando una cartina la distanza non sarà poi così grande e l’amore ti seguirà telefonandoti alle 2 di notte per dirti che sta male e che la neve non ha la stessa sua bellezza. Piangerai fredde lacrime e ti riscalderai guardando fisso una fotografia. Non tornerai e continuerai a vivere come sai fare.
Non sanarmi da questa malinconia, lasciami morire di questa cronica patologia, lascialo vivo fino all’ultimo mio respiro questo torpore che consuma il mio cuore, strappando via brandelli dalla mia anima: l’amore.
Gocce salate, gelidi tremori, fiati rubati, pensieri e parole a senso unico. Senza te è… senza me.