Gianni Agnelli – Ipse dixit
È un grande regista. Ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire.
È un grande regista. Ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire.
Berlusconi non lo conosco intimamente, ma d’altronde io ho già più di 18 anni.
Benedetto Croce diceva che fino all’età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore.
O Cesare o nulla.
Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito… Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio.
La maggior parte dei miei contemporanei è la triste conseguenza di un aborto mancato.
Passo per un originale, un maniaco, un pazzo, evidentemente la reputazione è ben meritata perché, ovunque vada, attiro a me gli originali, i maniaci e i pazzi.