Gianni Marcantoni – Stati d’Animo
Insieme la solitudine è peggiore. L’altro diviene un fardello insostenibile al quale cerchiamo di dare i nostri pochi sentimenti, falsificando con ciò la realtà, e rendendoci più vuoti di qualsiasi profilo.
Insieme la solitudine è peggiore. L’altro diviene un fardello insostenibile al quale cerchiamo di dare i nostri pochi sentimenti, falsificando con ciò la realtà, e rendendoci più vuoti di qualsiasi profilo.
Fai conto di essere una stazione, un luogo di abbracci e strette di mano, di addii e arrivederci, di treni persi, presi e sognati, di attese e corse, di lacrime e sorrisi, di speranze e rimpianti. Fai conto di essere di una stazione, un punto di partenza per alcuni, di transito per i più, un punto di arrivo per pochi.
Per dare voce a un’emozione, usa il linguaggio del cuore.
Nulla può scalfire quella sensazione di libertà assoluta, quando il cuore e animo procedono abbracciarti l’uno all’altro.
E poi se ne andò, lasciandomi sola con mille pensieri, che erano gli unici che non mi avrebbero mai abbandonata.
Ho sprecato il mio tempo per la mia avidità, non ho sprecato neanche un attimo per la solidarietà.
Chi non ha mai discusso con la propria coscienza, non sa cosa significhi essere folli.
Fai conto di essere una stazione, un luogo di abbracci e strette di mano, di addii e arrivederci, di treni persi, presi e sognati, di attese e corse, di lacrime e sorrisi, di speranze e rimpianti. Fai conto di essere di una stazione, un punto di partenza per alcuni, di transito per i più, un punto di arrivo per pochi.
Per dare voce a un’emozione, usa il linguaggio del cuore.
Nulla può scalfire quella sensazione di libertà assoluta, quando il cuore e animo procedono abbracciarti l’uno all’altro.
E poi se ne andò, lasciandomi sola con mille pensieri, che erano gli unici che non mi avrebbero mai abbandonata.
Ho sprecato il mio tempo per la mia avidità, non ho sprecato neanche un attimo per la solidarietà.
Chi non ha mai discusso con la propria coscienza, non sa cosa significhi essere folli.
Fai conto di essere una stazione, un luogo di abbracci e strette di mano, di addii e arrivederci, di treni persi, presi e sognati, di attese e corse, di lacrime e sorrisi, di speranze e rimpianti. Fai conto di essere di una stazione, un punto di partenza per alcuni, di transito per i più, un punto di arrivo per pochi.
Per dare voce a un’emozione, usa il linguaggio del cuore.
Nulla può scalfire quella sensazione di libertà assoluta, quando il cuore e animo procedono abbracciarti l’uno all’altro.
E poi se ne andò, lasciandomi sola con mille pensieri, che erano gli unici che non mi avrebbero mai abbandonata.
Ho sprecato il mio tempo per la mia avidità, non ho sprecato neanche un attimo per la solidarietà.
Chi non ha mai discusso con la propria coscienza, non sa cosa significhi essere folli.