Gianni Rodari – Sogno
Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.
Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.
Le persone che avresti desiderato entrassero nella tua vita, non usciranno mai dai tuoi sogni.
Stesi per terra, inghiottiti da un vortice, stesi per terra, aspettando di sprofondare, stesi per terra, in mezzo a tutta questa “merda”, cercando una spiegazione, cercando un perché, sentirsi come alice nel paese delle meraviglie, in contrasto tra sogno e incubo, è profonda, la realtà del bianconiglio. Ci rialziamo in piedi, siamo sognatori ad occhi aperti, ci camminiamo dentro ai sogni, sogniamo da svegli. Torniamo stesi per terra, è bella la vita, dentro un sogno!
Vivere una vita senza sogni è come andar a letto la sera sapendo di non aver sonno. Chiudi gli occhi e lascia appagare tutti i tuoi desideri inconsci.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Il cielo è più popolato della terra, perché i sogni volano sempre in alto.
Avevo un sogno e non c’è più. Oggi vaga sconsolato in cerca di qualcuno che creda in lui, lo afferri in volo, se lo stringa a sé e gli ridia la vita.