Gianpaolo Piazza – Frasi Sagge
Quando trovi qualcosa in cui credere, idealizzarlo è profano.
Quando trovi qualcosa in cui credere, idealizzarlo è profano.
Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
Rincorri i tuoi sogni ragazza. Non lasciare che il gioco delle altrui vite te li spazzi via. Non permettere alla delusione del tuo brusco risveglio di infrangerli come onde contro i duri scogli di una realtà che non ti appartiene. Nulla vale la tua sofferenza, nulla può giustificarla e nessuno ha il diritto di esserne la causa. Quando sarai grande ti ricorderai delle mie parole, fai che non siano state solo affidate al vento. Difendi il tuo diritto alla gioia, ragazza bella, e fanne il tuo scudo, la tua poesia. So cosa significa sentirsi smarrita, sola in un mondo che fa paura, ma ti dico, piccola fiamma di luce, non hai da temere nient’altro che la paura stessa e se ti guardi dentro, con amore e tenerezza, scoprirai universi infiniti. Accoglili, falli tuoi, e danza il tuo sogno più grande. Nessuno può darti ciò che hai già, nessuno può toglierti nulla se vedi la forza che scalpita in te. Vivi ragazza, a partire da te stessa, sempre.
Siamo noi e nessun altro a scegliere, istante dopo istante, come ci sentiamo e come viviamo ogni singolo attimo della nostra vita. Facciamo la scelta giusta!
Una buona azione splende come una stella in un mondo malvagio!
Dio vede e provvede, lascia fare, ma non lascia soddisfare!
L’unica vera liberà si raggiungeva nella prigionia, pensò intrecciando le ultime ciocche sfibrate. L’unica emancipazione consisteva nel sopravvivere sotto costrizione. Pianse di pietà mentre arrotolava i riccioli senza vita attorno alla testa di sua Madre, la regina, cercando qualche segno del suo rimorso. Sospirò accarezzandole le cosce rinsecchite sperando di trovare segni di rimpianto. Aveva cercato di proteggere la regina dall’umiliazione, ma non aveva potuto proteggerla dalla sua arroganza. Non c’era scampo per quelli che si celavano dietro l’ignoranza di loro stessi. L’unico rifugio consisteva nel non avere bisogno di rifugio, mormorò, adagiandole sul petto le braccia avvizzite; l’unica cosa da cui fuggire era la paura.