Gigliola Perin – Anima
Il fuoco della passione bruciò la mia pelle, l’acqua ne lavò via il profumo e nella loro unione la nebbia che ne uscì dissolse la mia anima.
Il fuoco della passione bruciò la mia pelle, l’acqua ne lavò via il profumo e nella loro unione la nebbia che ne uscì dissolse la mia anima.
Che cosa diventerai? Spero un’ombra, solo un’ombra. Ma che non abbia paura di essere osservata,…
Sembra che le nostre vite siano costellate di lunghi abbracci e stille salate. Ho visto il baratro ingoiarti, ho assistito al vuoto che si era creato attorno a te. Ho raccolto le tue paure e le tue lacrime. Ed ora la donna che ho visto, ha ripreso il suo sorriso, la sua voglia di vivere e lottare. Ho visto una donna rinata, una donna che sa ancora amare. Oggi più di ieri ti dico non cambiare, resta questa stupenda donna, lo meriti, troppe volte ti sei ritrovata a lottare da sola, ora trattieni quella felicità perché ti ha ridato una vita che ti era stata tolta. Mi mancherai, mi mancherà quella voce che mi dice non è cambiato nulla. Io continuerò come sempre testa alta, sguardo al cielo. E dentro. Il dentro solo io so cosa contenga, come sempre. Ma sapere che tu sei felice, questo non ha prezzo.
Nel silenzio della vita si trova la risposta dell’anima.
Siamo come due rette parallele, che costruiscono ponti di parole per potersi toccare.
In realtà il tempo è scandito dalle nostre rughe. Ma l’anima non ha tempo né rughe. L’anima è luce che si nutre dell’amore di altra luce. Noi siamo ciò che un tempo eravamo.
È stupendo, nella penombra guardarsi e attraverso gli occhi scoprirsi l’anima.