Gigliola Perin – Bacio
Zitto, lascia che i tuoi baci mi parlino.
Zitto, lascia che i tuoi baci mi parlino.
Mille volte mi dicesti di lasciarti andare. Mille volte t’implorai di riprovare. Il muro che copriva il tuo cuore rasi al suolo, ne costruì con le mie mani uno ancora più alto. Mille volte, mille volte. È di te ora ho silenzi e vuoti.
Può esistere l’amore senza passione, senza tormento? Credo che l’amore contenga tutto questo a nostra insaputa, sbagliamo solo a chiamarlo con il suo nome fin dal inizio… amore = dolore.
Allora conoscevo solo una parte di te ed in questi anni ho conosciuto ogni sfumatura…
Ma poi che cos’è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole “T’amo”; Un segreto detto sulla bocca, un istante d’infinito che ha il fruscio d’un’ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po’ il cuore e assaporarsi l’anima a fior di labbra.
Quando le tue labbra hanno sfiorato le mie ho visto per la prima volte l’arcobaleno, ho ascoltato il suono angelico dei flauti e dei violini, ho sentito il gusto fresco e dolce di un’arancia matura, ho provato il famoso tuffo al cuore, ho perso la capacità di ragionare, ho capito che la mia vita sarebbe cambiata per sempre accanto a te amore mio.
Avrei voluto fare tante cose: colorare quei giorni grigi e far splendere il sole dentro il temporale. Avrei voluto, ma nulla ho mai potuto.