Gigliola Perin – Frasi d’Amore
Sei la passione più sconvolgente e i brividi del corpo, sei cibo per la mente, sei i respiri dell’anima. La ragione smette di essere per dar spazio al tormento che solo tu sai destare.
Sei la passione più sconvolgente e i brividi del corpo, sei cibo per la mente, sei i respiri dell’anima. La ragione smette di essere per dar spazio al tormento che solo tu sai destare.
Questa notte io qui ad ascoltare il mio cuore, mi chiede dove sono stato in questi anni, mi chiede perché lo tengo incatenato da così tanto tempo, mi chiede perché l’ho illuso con tanti inutili battiti di passione che dopo lasciavo portare via dal vento freddo di chi non vuole amare, mi chiede perché la mente non dimentica il passato per liberarlo nel presente, è davvero stanco, mi dice che ha voglia di amare, mi dice che desidera trovare la sua metà, dice che da solo non può nulla, dice che ha bisogno di me per poter amare, ma poi mi chede se davvero voglio amare, e sussurra alla mente qualcosa, ma io non sento, non voglio sentire…Questa notte ho sognato il mio cuore, ma ho dimenticato di ascoltare, questa notte aspetterò un’altra notte…
Eravamo lì, seduti su quella panchina l’uno accanto all’altra, la luna risplendeva come non mai,…
Un amore che finisce non era amore. Perciò, se non ami più, non illuderti di aver amato: innamorarsi è un viaggio dell’anima che non prevede ritorno.
Come sono strane le persone, prima ti amano, poi arriva un giorno e ti voltano…
Voglio lasciarti qualche parola per accarezzarti quando sei solo, parole strane le mie… Dicono come un “Ti amo” col tono che nessuna ti dà. Le mie parole che spero possano cercare di attutire il tuo dolore.
Camminavo lungo le strade della città, con i miei fogli in mano…Regalai una poesia d’amore a una donna stupenda che, salendo velocemente sull’auto di lusso me la restituì dicendo: Non voglio niente, non ho tempo, grazie!Passai vicino a una fabbrica e vidi alcune giovani donne pranzare sedute in un prato. Mi avvicinai e donai loro alcune mie poesie d’amore. Mi guardarono e ridendo, tutte insieme, me le restituirono: Non vedi che dobbiamo mangiare? Cosa vuoi farci leggere? Non abbiamo tempo.Mi incamminai allora lungo i vecchi navigli e voltai in un piccolo vicolo, una vecchia seduta vicina alla porta, ricamava…Mi avvicinai, le donai una mia poesia d’amore, la guardò appena e, restituendomela, mi disse: ah l’amore… ormai son vecchia non ho più tempo.Venne la sera… mi incamminai stanco e deluso lungo una strada buia.Vidi un fuoco lontano, nell’oscurità, e mi avvicinai.Due gomme d’auto bruciavano nel campo e una puttana poco vestita e infreddolita si scaldava come meglio poteva attendendo qualcuno.Mi avvicinai e, un po’ incerto, le donai una mia poesia d’amore…Lei mi guardò senza dire nulla, si sedette vicino al fuoco e la lesse lentamente, prendendosi tutto il suo tempo… e pianse.