Gigliola Perin – Stati d’Animo
L’ho visto il paradiso, ho sentito la sua tenerezza, ho implorato di trattenermi a lui, dolce quel viso di bimbo che mi sorrideva. Lui rideva ed io morivo giorno dopo giorno, nella sua assenza.
L’ho visto il paradiso, ho sentito la sua tenerezza, ho implorato di trattenermi a lui, dolce quel viso di bimbo che mi sorrideva. Lui rideva ed io morivo giorno dopo giorno, nella sua assenza.
Pochi sanno cosa vuol dire piangere nel ripensare alla propria vita. Io lo so e ho paura. Paura di quello che una volta una persona mi ha detto e cioè che ogni persona ha la sua dose personale di dolore, contata, limitata e che poi, una volta esaurita, non lo si prova più, ma si riceve solo felicità e serenità. Ho paura perché la mia dose sembra inesauribile e perché continuo a sperare. “La speranza è l’ultima a morire” e hanno ragione. Se smettessi di sperare non so cosa mi rimarrebbe. Ma sperare fa anche paura. Io spero che tutto questo finisca e che la mia anima possa drogarsi finalmente con dosi di felicità, ma non succede. Non sono sicura di volere conoscere il mio limite. Vorrei tanto che la mia dose di dolore non lo superasse.
Chi ha un cuore grande riceve molte visite.
Se ti chiedi dove stai andando, cambia compagno di viaggio.
Il vero trionfo di una persona è guardarsi allo specchio e pensare “anche oggi posso camminare a testa alta”
Non dimenticherò i giorni bui, non scorderò i dolori e la rabbia che ho provato. Non mi dimenticherò di chi li ha causati e inflitti. Ma se oggi sono qui è perché principalmente mi sono sempre e solo ricordata di “me”! Di quanto valga e di quanto poco meritassero coloro che nella mia “fine” abbiano tanto sperato.
Io sono insopportabile, sono un disastro. Sono talmente difficile da non capirmi, talmente forte che nemmeno io saprei come distruggermi. Credi che sia facile entrare nel mio cuore? È in sofferenza piombaci, dopo aver assaggiato tutti i retrogusti dell’amaro. Le distruzioni sono state il mio innalzamento. Mi distruggo e mi rialzo. Ameresti un disastro? “