Gigliola Perin – Stati d’Animo
Il cielo ha cambiato colore. Pioggia incessante cade. Un lampo illumina il giorno, il rombo di un tuono in lontananza. Ed io mi lascio bagnare dalle lacrime del cielo. E m’accorgo che io stessa sono pioggia nel vento.
Il cielo ha cambiato colore. Pioggia incessante cade. Un lampo illumina il giorno, il rombo di un tuono in lontananza. Ed io mi lascio bagnare dalle lacrime del cielo. E m’accorgo che io stessa sono pioggia nel vento.
La moto è una linea di confine che affascina. Tra terra e cielo, tra vita e morte, tutto può accadere in un attimo e quando scendi da una moto hai sempre la sensazione di aver vinto.
Lì dove qualcuno ti raffredda l’anima, il sole la riscalda.
Non sempre ciò che desidera l’uno lo vuole anche l’altro. Ci sarà sempre chi chiude la porta e chi guarderà quella porta, sapendo che dall’altra parte è rimasto il proprio cuore. Là dentro ci sono i tuoi sogni, le tue speranze, la tua vita. Si trova solo la sofferenza vivendo nel passato, ma quel passato era la strada verso il futuro.
La primavera è uno scintillio continuo mentre il cuculo canta nei boschi, la melodia radiosa è nell’aria, tutto è allegria, i mandorli sono in fiore e qualche ape comparsa va da un fiore a un altro, i ruscelli scivolano a valle allegramente, qualche nuvola nel cielo blu gioca ogni tanto a nascondere il sole, mentre l’erba nei campi cresce, cresce, la dea primavera riveste la terra di bellezza e vigore! And io la osservo incantata.
Domani voglio un “buongiorno” con i raggi addosso mentre fuori piove, con le carezze che arrivano da lontano, profumi di mandorlo e cedro, colori di pesco e giallo mimosa. Io ho paura, tu non averne, ma se ne hai, ti prego di dirlo a me così che io possa difenderti dai “non so” e dai “non pensavo”. Senza promesse, senza pretese, senza inganni, senza domani, è questo che allontana, il non vivere i minuti ed i secondi, ma pensare ai mesi ed ai tempi che fuggono dalla possibilità e che costringono entro le cesoie dei “devo”.
Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne.