Giorgio Dell’Arti – Società
Dati alla mano, il paese si muove a velocità diverse. Solo sull’evasione Nord e Sud trovano l’unità. Un italiano su sei è ricco. Ma non lo dichiara.
Dati alla mano, il paese si muove a velocità diverse. Solo sull’evasione Nord e Sud trovano l’unità. Un italiano su sei è ricco. Ma non lo dichiara.
Chi ha posti di responsabilità in un settore del pubblico che non funziona o che danneggia la comunità non può far finta di non vedere, chiamarsi fuori. Non ci sono solo i morti sul lavoro, ci sono anche i vigliacchi sul lavoro.
Quando parlo del non capire. Il non capire non è una prerogativa degli scemi, non è il privilegio degli idioti il non capire.È l’abbandono. Essere nell’abbandono non significa essere deficienti, significa non essere, smarrire. Non essere più in casa.Maledette le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l’anima, Tutto quanto. Vogliamo farla finita con questa fine!?Facciamola finita con questa fine, perché la fine e il principio son la medesima cosa. Siamo sempre nell’origine, siamo sempre nel senso di colpa… siamo sempre nella parola, non ne usciremmo mai più. Questa non è prosa,non è nemmeno grazie a Dio quella merda detta poesia. Bisogna fare di se dei capolavori. Io ho trovato da molti anni da molti millenni dentro di me il deserto.E quindi sono in un deserto che parla a un altro deserto e non più, al deserto dell’altro.
Odia i luoghi comuni la contessa:Come fa dunque a non odiar se stessa?
Lo Stato dà un posto. L’impresa privata dà un lavoro.
Ho incontrato gente veramente intelligente ma anche intelligente scolasticamente, che supera esami su esami all’università con voti alti, però stranamente la gente intelligente si ritrova sempre all’essere giudicata e fare lavori abbastanza penosi, mentre molte persone a dir poco dementi e bambinesche ricoprono posti statali abbastanza buoni o ancora meglio. Non ho mai capito perché.
I poteri decidono il da farsi e per ottenere ciò che è utile ai loro interessi, diffondono a martello su di noi delle novità, delle idee, dei prodotti, fino a convincerci che siano per noi indispensabili. È così che creano i nostri “bisogni”, dando l’illusione ai nostri cervelli di poter scegliere liberamente.