Giornata della memoria

KA-TZETNIK 135633 – Giornata della memoria

Gli abitanti del pianeta Auschwitz non avevano nomi. Non avevano né genitori né figli. Non si vestivano come si veste la gente qui. Non erano nati lì né li concepivano. Respiravano secondo le leggi di un’altra natura e non vivevano né morivano secondo le leggi di questo mondo. Il loro nome era Ka-Tzenik e la loro identità era quella del numero tatuato nella carne dell’avambraccio sinistro.

David Rubinowicz – Giornata della memoria

La guardia ci ha detto di metterci in fila per due, con le pale sulle spalle, e di andare sulla collina. Ha detto che era un ordine del sindaco e che dovevamo ubbidire. Così ci ha portati proprio in cima alla collina, dov’era più forte il gelo e la bufera, e ci ha ordinato di lavorare; ma lui è andato a mettersi in una casa, dopo averci detto di lavorare fino al tramonto. Noi piangevamo dal freddo, tutti abbiamo dovuto stare fino al tramonto finché lui non è tornato a prenderci.

Edith Bruck – Giornata della memoria

Noi sopravvissuti alla shoah siamo inchiodati: vorremmo liberarci dal peso insopportabile di ciò che è stato e invece siamo costretti a riviverlo ogni volta. Delegati a testimoniare da chi avrebbe avuto il dovere di evitarcelo: quest’Europa che cancella i suoi sensi di colpa per lo sterminio degli ebrei non parlandone, e scaricando su noi vittime la responsabilità e il dolore della memoria. Una vera follia.

Paolo Maurensig – Giornata della memoria

Mentre, liberatomi infine dalla mia lercia divisa e indossati panni civili, puliti, senza alcun contrassegno infamante, mi allontanavo da Bergen Belsen su un camion della Croce Rossa, capii che altrove, in una dimensione a me preclusa, si era giocata una partita a scacchi la cui posta e le cui perdite erano incalcolabili. Mi stupii che tutt’attorno la natura fosse rimasta indifferente, e che ci fosse ancora un maggio come quelli della mia infanzia. Per la prima volta il sole non era più offuscato dal fumo dei forni crematori e, tra le basse dune di sabbia, la brezza riavviava i radi cespugli di erica della landa di Luneburg.