Le sopraggiunse alle spalle, le cinse i fianchi in un abbraccio che le tolse il respiro per alcuni secondi che avrebbe voluto diventassero eterni, le sussurrò d’amore, e lei al suo potere arrese il corpo, il cuore, l’anima, non avrebbe potuto altrimenti, e l’amore tra loro era magia, una fusione perfetta di essenze, una trasmigrazione di corpi, e di anime, e di cuori, in volo.
Cuor che tracima d’amore, non ode miseria!
Io l’ho giurato, a me stessa. Se rincontro, chi non ha parlato chiaro con me, anche se sono passati anni, anche se non provo più nulla, a chi il giorno prima mi ha baciato e il giorno dopo si è dato per disperso, chi ha preferito mandarmi un messaggio, a chi mi ha detto “avevo paura di dirtelo in faccia”, per lasciarmi, se rincontro uno di questi elementi, anche se non mi dovessero riconoscere, ma di quello dubito, io non farò mai quella scenetta del: – Ciao! Ma da quanto, come va? – Oh ciao! E passato un sacco di tempo. L’unica scenetta che farò è quella di qualcuno mi dovrà portare via a forza per non rovinare il volto ad una di queste persone.
L’abbraccio vuol dire io ci sono per te, ti voglio bene. E senza parole ti avvolge d’amore, nel silenzio si ascolta il cuore.
E prima o poi pescherò pur un cuore che somigli al mio in questo mare…
Nessuno si conosce davvero, siamo tutti segreti da scoprire, tesori da trovare e non sempre ci riusciamo.
Esiste forma di energia più potente del riflesso della luce in due occhi che ti fissano nel buio? Quel piccolo riverbero, così tenue, così insignificante, eppure capace di alimentare un pensiero per giorni.