Giovanni Giusto – Stati d’Animo
Quando la nebbia del piacere e dell’incoscienza si assottigliò ritornammo in noi senza vederci mai più.
Quando la nebbia del piacere e dell’incoscienza si assottigliò ritornammo in noi senza vederci mai più.
Impara a sopravvivere alle nefandezze di un mondo che di magico non ha niente.
A volte non troverei il bandolo della matassa nemmeno se avessi il libretto di istruzioni.
I rimpianti sono pioggia battente sulla nuda coscienza.
Sono una miscela esplosiva. Un mix di dolcezza e aggressività. Non vado mai ad intermittenza, mi adatto sempre di conseguenza.
La fregatura poi sono i ricordi. I baci rubati, quelli dati all’ultimo secondo prima di andare via. Quelle notti rimasti a parlare, dove ti si chiudevano gli occhi dal sonno ma tu non volevi saperne di salutarlo. Le canzoni dedicate. Gli abbracci inaspettati, le mani che si intrecciavano, le ore passate ad aspettare un sms con un banalissimo “mi manchi, dove sei?”. Sì, ti fregano.
Beati coloro che riescono a chiudere i rapporti come se nulla fosse, di qualunque natura si trattino, che vanno avanti sostituendo le persone come fossero le scarpe. Quelle come me, non ci provano neanche a far finta che tutto sia così facile, non ci riescono a cancellare tutto come se avessero una gomma in mano e, quando decidono di farlo, dentro, nel profondo, ci soffrono ancora.