Giovanni Govoni – Sogno
Se poi un giorno ti perderò lungo il cammino, ritornerò nel punto esatto in cui ti ho sempre trovato, in quel sogno che non ho mai scordato.
Se poi un giorno ti perderò lungo il cammino, ritornerò nel punto esatto in cui ti ho sempre trovato, in quel sogno che non ho mai scordato.
Ho sognato che eravamo io e te e c’erano anche i nostri occhi, sì, gli occhi; poi, ricordo che sono apparse le mani come carezze dirette dagli occhi. Questi occhi sembrava fossero direttori d’orchestra e nell’armonia sentivo un suono, un ritmo, si, un crescendo di percezioni… sospiri. Ricordo, ancora, che i sospiri conducevano la dolcezza delle carezze come petali sfiorati dal vento e, poi, ricordo un divenire di colori in un susseguirsi di intensità: luce nella luce. Le parole delle labbra scandivano sintonie celebrali come fossero fiocchi di neve in un inverno di sole.
Non tutti gli occhi sono fatti per vedere ciò che vedono i nostri. Non tutti gli occhi sono fatti per vedere le stelle.
Se ti senti libero di sognare dovresti anche sentirti in obbligo poi di accettare la realtà… i sogni notturni riesci, se vuoi, a riprenderli, quelli diurni cerca di lasciarli andare, se ti “amano” saranno loro a riprendere te.
Ma sia questa realtà o sogno, una sola cosa importa: agire bene; se è realtà, perché lo è, e se no, per acquistare amici per il momento del risveglio.
A volte fai di quei sogni che ti fanno capire, quanto è reale la vita.
Credi alla forza dei tuoi sogni e loro diventeranno realtà.