Giovanni Melucci – Stati d’Animo
Conosco me stesso e questo è più che sufficiente; quindi il giudizio della gente mi lascia indifferente.
Conosco me stesso e questo è più che sufficiente; quindi il giudizio della gente mi lascia indifferente.
Delusa? No! Semplicemente alcune persone le credevo diverse tutto li!
La solitudine è il rifugio dei pazzi.
L’inatteso mette alla prova il mio buonsenso, mentre l’abitudine rimane in balia del nulla.
Però non è giusto. Così proprio non va. Mi sento come Eva. Si, Eva. Non Adamo. Eva, una fottutissima Eva. Una fottutissima Eva nana. Una nana. E non solo non posso raggiungere il frutto proibito ma non posso neanche toccare nessuna di quelle altre merdose mele. Non una fottutissima mela. E Adamo sta lì che se ne frega. Dorme. No, è morto. Non proprio, ma è come se lo fosse. E se né frega delle mele. Non sente i morsi della fame. Morto. Ho fame Cristo. Ho fame. Continuando così morirò anch’io prima o poi. Che schifo. Non ci arrivo da solo. Sono troppo alte. Che schifo. Che schifo di paradiso. Non lo voglio questo paradiso del cazzo. Fanculo. Non è giusto. Niente lo è. Per favore, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca all’inferno. O come lo chiamate voi… vita.
I pregiudizi pongono soltanto degli ostacoli alla conoscenza e alle nuove esperienze.
E se dovessi rinascere, vorrei rinascere esattamente come sono.