Giovanni Nebuloni – Filosofia
La tastiera ha un’anima masochista; quando la guardi, ti chiede: battimi.
La tastiera ha un’anima masochista; quando la guardi, ti chiede: battimi.
Mai dire delle bugie, però, metti la menzogna là, ove abbisogna.
Oh filosofia, maestra di vita.
Nel suo silenzio, allevia il dolore, calma le onde del desiderio, del volere, dell’amore, l’assoluto diventa inaccessibile, l’accessibile provoca dimenticanza, la sua voce rende schiavi, ovunque sia, può recare infelicità della felicità stessa, non compresa dalla ragione, ecco lo spunto, l’intelligenza compie il suo passo, via la strada, adesso è luce, il suo tocco scuote le membra, la sua voce condiziona l’evento, ecco la porta, si apre, solo adesso comprendo il suo valore, i sensi demoliscono le menti, arriva secondo la scelta, condanna del giudizio resta incompresa, ma compresa nel giudizio, dubbio per alcuni, fede per altri, io entro ed esco, ma nessuno mi ascolta, delicata nell’attesa, ma grande nel suo lavoro, creata per decidere la propria scelta che non può scegliere, l’uomo sceglie, nessun destino, nessuna penitenza, è la perfezione incompleta.
L’incoscenza appartiene ai giovani, la saggezza agli anziani… i primi sono il presente e i secondi la memoria.
È la mia capacità di toccare il fondo che mi permette di sfiorare il cielo scrivendo.Ma ora vorrei stare a metà, con momenti di fondo e momenti di cielo.
Il pazzo è qualcuno che lascia comunque un segno, l’inetto è colui che glielo permette.