Giovanni Pastore – Vita
Vivo. Anche a costo di morire, ma vivo. Perché in fondo cos’è la vita non vissuta? Altro non è che l’esistere. Ma se esisto non vivo e se non vivo sono morto. Dunque vivo.
Vivo. Anche a costo di morire, ma vivo. Perché in fondo cos’è la vita non vissuta? Altro non è che l’esistere. Ma se esisto non vivo e se non vivo sono morto. Dunque vivo.
Non facciamo altro che lamentarci della nostra vita. La viviamo in modo indifferente, piuttosto che cercare un motivo per essere felice ne troviamo mille per complicarcela e sentirci tristi. Basta. Dobbiamo pensare positivo, goderci la vita al massimo, coglierne ogni suo lato positivo. Viviamo come se avessimo tante vite, come se non ci rendessimo conto che la vita, invece, è una sola. Quante occasioni ci facciamo sfuggire di mano perché pensiamo troppo alle conseguenze? Già, a volte pensiamo troppo poco e a volte troppo. Quanti “ma”, “se”, “forse”. Il cuore dice di fare una cosa? E facciamola! Magari sarà anche la scelta sbagliata, ma un giorno non rimpiangeremo di averla fatta, anzi, saremo felici di averci almeno provato.
Ho aperto la porta alla vita: ho guardato fuori e ho trovato una vita da vivere.
Da bambina leggevo le favole ma non ci credevo; ora che sono adulta non le leggo più, ma di gente che racconta favole e ci crede ne conosco troppa.Non esiste il dire: “c’era una volta”.È giusto dire: “c’è questo presente”.Non esiste il dire: “e vissero tutti felici e contenti”.È giusto dire: “Viviamoci finché ci siamo, oltre ogni difficoltà”.
Non c’è rimedio tra la nascita e la morte, che godersi l’intervallo.
Genesi di un reato, il sol pensiero.Teatro di un reato, la vita.Anima di un reato, l’errato ascolto di un bisogno.
Vivo felicemente nel limbo della sana sregolatezza, tra Arte, Sogni e Follie.