Giulia Carcasi – Arte
Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.
Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.
L’arte non è sopravvivenza. L’arte è trascendentale. È il non essere solo animali. È elevarsi oltre il vedere, come specchio riflesso dell’animo.Siate artisti e folli, fate il brutto e il cattivo tempo senza ostinazione e senza ostentare. Con disciplina e onestà. Perché laddove regna l’arte non può che regnare l’Amore Cortese.
Il problema di uno scrittore è che, valutando la propria opera, si scinde in un’idra a due teste: l’una sostenitrice della genialità del testo, dei riferimenti, della freschezza e superba finezza della tecnica di scrittura; l’altra è consapevole della sporcizia letteraria defecata e cerca di nascondersi all’umanità. E prega di non diventare mai un autore noto. E poi ci sono io: un’idra a due teste fiero di condire con la mia merda i vostri attimi bui in cui coraggiosi affrontate la letteratura underground.
Voglio dipingere la verginità del mondo!
L’arte è sempre in grado di assicurarmi una buona dose d’amore. Perché è d’amore che io ho bisogno di vivere la mia vita.
Forse, pensò, la radice d’ogni arte, e fors’anche d’ogni spirito, è la paura della morte. Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo. Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa della grande danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia una durata più lunga di noi stessi.
Dell’artista ammiro il coraggio di addentrarsi indifeso nel sentiero degli dei.