Giuliana Zarantonello – Tristezza
È tristezza avere il cuore che piange e non sapere perché.
È tristezza avere il cuore che piange e non sapere perché.
La mia mente vaga in antichi ricordi. Il mio cuore si gonfia di dolore. Le mie membra non posseggono più forze e la mia mente non ce la fa più a combattere. I ricordi vincono. La mia mente, ormai, presa dallo sconforto, si abbandona in balia della tempesta attendendo di sprofondare nei più profondi abissi.
“Nessun inverno dura per sempre”. Eppure da un tipo di gelo non riuscirai mai a scaldarti, perché lo porti con te dentro, e sai già che pungente, prima o poi, tornerà a farsi sentire.
Io, non so perché sto vivendo ma so, il motivo per cui sto morendo…
Tanti in questi ultimi giorni mi chiedono come va, come va. Non va. Il mio pensiero e rivolto a te, il mio cuore pensa a te, la mia mente ti ha scolpita nei ricordi di quella sera. Ogni cellula ti desidera ti cerca ti vuole, come linfa vitale che ha smesso di scorrere dentro me appena mi hai salutato. Non vivo più da allora il calore del corpo che ti ha scaldato mi ha abbandonato, il profumo che hai lasciato sulla mia pelle piano piano sta svanendo. È una lenta agonia e un lento morire dentro quando tu non ci sei.
All’inerzia della depressione, preferisco uno sfogo rabbioso che sproni a uscire dal guscio. L’aggressività libera l’identità, anche se la rabbia non deve diventare l’unico modo di rapportarsi con il mondo esterno.
È quando urli, in silenzio dentro l’anima che quegli urli, fanno un male cane.