Giulio Castronovo – Guerra & Pace
L’estremo limite della sofferenza si chiama pace.
L’estremo limite della sofferenza si chiama pace.
L’uomo proclama la pace col fucile puntato.
Chi di sé fa re del proprio orto, a brandir lo scettro altrove avrà indubbio…
Distruggi ciò che ti distrugge.
Il gioco dei potenti del mondo gira come una trottola e quando si ferma la fanno ripartire: crisi – guerra – ripresa. Tutto questo per il loro piacere. La crisi gira e serve per impoverire le persone che chiedono prestiti alle banche che intanto ci guadagnano e fanno arricchire anche i salvadanai dei potenti, che rubano dalle borse per giocare in borsa; ma questi potenti non sono mai contenti e così devono distrarre i popoli dichiarando un giro di guerra, in cui però non combattono loro personalmente ma mandano uomini, e purtroppo ora anche donne, che credono di combattere e morire per delle giuste cause e per quelle che vengono chiamate missioni di pace; si certo… con le armi? Intanto i potenti del mondo guardano ciò che accade comodamente seduti sui loro lati migliori, finché una mattina non si alzano col piede giusto e la coscienza che gli fa male; così decidono di mettere in pausa il loro gioco per un giro di ripresa. Ma è dal cielo che arriverà la pace.
Giovinezza mal s’accorda con saviezza e non dà retta che a volontà.
La guerra è un conflitto che non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive.