Giulio Pintus – Ricchezza & Povertà
Capita spesso di essere proprietari di cose che ci possiedono.
Capita spesso di essere proprietari di cose che ci possiedono.
Forse sarebbe stato meglio nascere con l’istinto di vivere grazie alle cose materiali, per esempio, se tutto quello di cui avessi bisogno si nascondesse dietro un’oggetto, mi basterebbe che esso sia sempre con me e sarei sempre a casa, sbaglio? Invece qualcuno ha voluto che nascessi con l’istinto di sfamare la mia pancia di sensazioni. La natura affascina, come i posti, come gli atteggiamenti delle persone, come il cielo, come il vento, come la pioggia, come il buio alle cinque del pomeriggio o come il sole alle nove di sera, ognuno di questi fattori porta ad una sensazione, ma io in particolare per essere di buon umore ho sempre bisogno di qualche sensazione che mi trasmetta una determinata cosa, mettiamo che adesso come adesso mi manca il fascino dell’inverno solitario, il caldo in casa che mi ricorda molto affetto, il buio del primo pomeriggio che trasmette un po di malinconia? Come faccio a sentirmi bene? Non posso provare nessuna di queste cose, allora si campa di rendita, aspettando l’inverno. E quando arriverà l’inverno ti mancherà l’atmosfera estiva dove la natura stessa ti circonda facendoti sentire per la prima volta in tutto l’anno legato alla terra come mai prima, allora si continuerà a campare di rendita e sarà difficile sentirsi a casa sempre. Come si uccide la malinconia?
L’ottimismo per il domani è lo strumento dell’opportunismo di oggi.
Il valore principale dei soldi risiede nel fatto che una persona vive in un mondo nel quale è troppo stimato.
Nessuna persona onesta si è mai arricchita in breve tempo.
Un pensiero libero non può mai essere imprigionato.
Un tempo si diceva che i soldi non fanno la felicità, ora nessuno riesce più a mentire così spudoratamente.