Giulio Ranzanici – Libri
Vuoi fare to scrittore? Bene, datti da fare, vivi tutto, ama tutto, odia tutto finché tutto e tutti ti saranno estranei. Allora sarai morto. Allora sarai scrittore.
Vuoi fare to scrittore? Bene, datti da fare, vivi tutto, ama tutto, odia tutto finché tutto e tutti ti saranno estranei. Allora sarai morto. Allora sarai scrittore.
Lei deve leggere e accettare il mio libro per il suo valore nominale, così come io accetto ciò che vedo.
L’amore è sempre stato lì, e ci guardava in faccia dalle Scritture, ma noi non ci siamo mai presi la briga di vederlo perché eravamo troppo preoccupati di quello che la nostra cultura chiama amore, con le sue canzoni e i suoi poemi – ma quello non è affatto amore, è il suo opposto. Quello è desiderio, controllo, possessività. È manipolazione, paura, ansia – non è amore.
Talvolta sono proprio i libri migliori ad essere quelli meno letti, viceversa non sarebbero i migliori. In compenso però in genere raggiungono una fama e degli effetti sul pubblico più significativi.
Sono passati millenni ma gli uomini non sono mai riusciti a capire l’amore. Quanto dipende dal corpo e quanto dalla mente? Quanto dal caso e quanto dal destino? Perché certe coppie perfette falliscono, e altri abbinamenti per quanto impossibili prosperano? Non ne so più di quanto ne sapessero loro.L’amore, semplicemente, è dove è.
“..sapeva in modo meraviglioso indurre una ragazza in tentazione, vincolarsela senza pur prenderla, senza volerla, in senso stretto, possedere. Immagino bene come egli sapesse menar una ragazza a tanto da esser sicuro ch’ella avrebbe per lui tutto sacrificato. Quando cio’ aveva raggiunto, troncava ogni cosa. Tutto questo, senza che da parte sua egli avesse mai mostrato di voler il piu’ piccolo avvicinamento, senza che una parola fosse caduta sull’amore, senza neppure una dichiarazione, una promessa. Eppure tutto era accaduto; e la infelice provava nella coscienza di cio’ una doppia amaritudine: poiche’ a nulla potevasi richiamare, e dall’uno all’altro dei piu’ diversi stati d’animo sentivasi sbalzata come in una ridda diabolica. E or a lui faceva rimproveri, ora rimproverando se stessa perdonava a lui; e poiche’ nulla era veramente esistito nella realta’, doveva domandarsi se tutto non fosse stato che un frutto della sua immaginazione…”
Tu sai stare a sentire. Questa è la prima qualità di chi deve parlare.