Giulio Vergine – Vita
Pensavo che il mondo fosse cambiato, ma in realtà ero io quello che era cambiato.
Pensavo che il mondo fosse cambiato, ma in realtà ero io quello che era cambiato.
Credo che le cose più importanti della vita sfuggano allo sguardo di molte persone, finché disgraziatamente succede qualcosa che cambia il tuo modo di vivere, e ti senti male per non aver compreso prima.
Non v’è risposta ai perché, non v’è risposta ai quando, né ai quanto. Non v’è risposta se non nel tempo. Il tempo per capire i perché, i quando, e cosa ne resta del quanto? Nell’attesa del tempo.
La vita è come una medaglia. Ha due facce: una luminosa, l’altra buia e tetra. Fin quando puoi, vivi in un posto pieno di sole perché tanto a farti vivere la tempesta la vita è sempre pronta.
Ogni giorno aumenta la consapevolezza che la mia vita è una condanna, imputatami senza alcuna colpa, da una Giustizia che non ha ancora un volto.
Per alcuni il cuore è solo il muscolo che fa si che sono vivi. Per alri è il compagno di emozioni. Batte con noi impazzito ad ogni emozione.
Sempre mi sono chiesta se nella vita sia meglio essere spettatori o salire sul palcoscenico. Mi sono resa conto che attendere è “la procura in foglio bianco della propria vita” consegnata agli altri. Si sa, ognuno di noi è proprietario della propria vita, quindi bisogna trovare le forze che sono dentro noi stessi, come quella spinta provocata da un incontro con l’altro. Un incontro con chi ti propone una sfida a cui tu, liberamente, puoi rispondere “sì”, e quindi fai la mossa, improvvisi e sali sul palcoscenico. Non importa se avrai successo o meno, almeno avrai smesso di essere spettatrice.