Giuseppe Caputo – Filosofia
A volte mi chiedo se non sia proprio la libertà la nostra unica catena.
A volte mi chiedo se non sia proprio la libertà la nostra unica catena.
Ho compreso l’inconoscibile più che mai e professato l’indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non dirle, affranca. Ho cambiato il mio nome in “nessuno”, così che a trovare il soggetto delle tue cose spiacevoli, il destino svanisca nelle mani dell’inesistente e non si paventi alcun presagio, ma non sapevo che ciò sarebbe valso ad escludermi anche dal tuo bello.
Filosofia, dammi se non il sorriso, l’indifferenza almeno del saggio. Menti, ma consolami.
Il cervello umano è lo strumento per classificare e fare inferenze, ma non per fare calcoli.
La vita si dovrebbe prendere con filosofia; ma la filosofia s’impara nella vita.
Se non avessimo mai veduto le stelle, e il sole, e il cielo, nessuna delle parole che abbiamo detto sull’universo sarebbe stata mai pronunciata. Ma ora la visione del giorno e della notte, e dei mesi e dell’evolvere degli anni, ha creato il numero, e ci ha dato una concezione del tempo e il potere di indagare sulla natura dell’universo; e da questa sorgente abbiamo tratto la filosofia, di cui un bene maggiore non fu e non sarà mai donato dagli dei all’uomo mortale.
Il cervello secerne il pensiero (mente), il pensiero distilla l’amore (anima).