Giuseppe Caputo – Ricordi
Ci sono momenti che chiudiamo nell’armadio dei ricordi per non indossarli mai più.
Ci sono momenti che chiudiamo nell’armadio dei ricordi per non indossarli mai più.
Mi perdo spesso in ricordi mai vissuti. C’è chi li chiama dejà-vu e io non so chiamarli: vi entro dentro e non vorrei uscirne più.
Non pensare: il pensiero non ha padroni.Dimentica: dovrei prima cambiare cuore.
Il passato è il libro più interessante che si possa leggere.
Ci sono momenti nella vita che non puoi cancellare perché sono ricordi che ti bussano al cuore.
Una amicizia o forse di più, degli sguardi che lanciavi verso di me, amicizia o forse di più? Ma io vivrò con il ricordo di te, sperando che i tuoi occhi mi volessero dire qualcosa di più.
C’è sempre qualcosa, qualcuno, che abbiamo avuto nella nostra vita, che resta attaccato ai sentimenti. Non importa il tempo. Un’estate o una vita sono concetti che le emozioni non conoscono. Esse si innestano in un lembo della nostra esistenza e lì tacciono finché non gli passiamo inavvertitamente il respiro vicino e le solleviamo. Così noi le respiriamo nuovamente e ci sembra di tornare a quel vissuto, a quella persona. Ma quel qualcosa non appartiene davvero a chi abbiamo conosciuto. Quel qualcosa in realtà era già in noi molto tempo prima che lo incontrassimo. Semplicemente il suo passaggio ce l’ha rivelata, ed è qualcosa che siamo non qualcosa che abbiamo, di buono o di cattivo. Ma buono e cattivo sono solo aggettivi ed ogni aggettivo è relativo a ciò con cui si vuole misurare. Lasciamo la misura a geometri e ragionieri. Non siamo anime, vite. Assaggiamo i frutti di tutto quello che scopriamo e sputiamo via i semi, non perché siano cattivi, ma perché crescano altri frutti e altri possano apprezzare ciò che abbiamo assaggiato.