Giuseppe Catalfamo – Arte
Cessò d’esser muto quando la prima donna apparve sullo schermo.
Cessò d’esser muto quando la prima donna apparve sullo schermo.
Estasiato da lei, dal suo profumo e dalla felicità che lei m’avesse donato la sua verginità le feci una domanda che non avevo mai fatto…”Ti è piaciuto amore mio?”Lei sinceramente rispose che effettivamente gli piaceva molto di più col suo ex… un po’ costernato allora chiesi”Ma scusa tu eri vergine”…”Certo, ma non sai che le vie del…”
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi…
Sento “l’istante” volar via da me.
Tutte le opere d’arte quando nascono non sanno di esserlo.
Il nero è un’entità, una presenza significante.Il nero non è anticolore, è colore morale.Il nero è anche protesta, come il bianco ha valore di pace.Nato dalle terre, dalle ocre gialle, rosse, brune dei primi anni, negli anni’40, dai grigi nelle loro infinite cadenze (degli anni’50), dai bianchi crudi e secchi, io ho trovato nel nero un punto di appoggio. Mi pare un riconoscimento essere stato considerato un pittore del nero. Anzi, un privilegio.Anche se, quando i neri di Hartung o di Kline non erano consueti, si veniva considerati “troppo tristi e severi”. Il nero è il piacere di non essere di moda. E il dolore di leggere uno sguardo severo negli occhi di chi guarda.
Ho voluto legare le linee fuggenti della natura.