Giuseppe Catalfamo – Religione
V’è infinitamente più carità delle anime e fede nel mio non credere che in tutti i gesti e le parole che sciorinate nei vostri templi che trasudano sangue.
V’è infinitamente più carità delle anime e fede nel mio non credere che in tutti i gesti e le parole che sciorinate nei vostri templi che trasudano sangue.
Non credo abbia importanza il nome che si dà a Dio. Dio non si offende se è conosciuto come Gesù o Allah, o Buddha o Jehovah, o anche soltanto come Tu!… perché se è Dio, allora sa che noi siamo esseri finiti e non comprendiamo molte cose.
Grazie Gesù per il dono della fede; perché se non fosse per questa forza interiore che mi fa alzare dai miei crolli in sconfitte, paure, delusioni, solitudini, dolori, errori e molte altre cadute, avrei mollato tutto, anche la mia vita.
Tronfio del mio non sapere.Nulla occorre al saper “vivere”.
Sento, o cari miei, il peso della mia lontananza da voi e il non vedervi e il non sentirvi mi cagiona pena […].
Dopo il Giudizio Universale Dio incontra Carl Marx: “Ah, tu sei quello che mi ha dato tutte quelle preoccupazioni nel XX secolo. Visto che hai sempre detto che io non ci sono, sarai condannato a farmi da portinaio. E quando non vorrò essere disturbato sei autorizzato a dire Dio non c’è.”
Cristo è morto con lebraccia aperte, affinchè nel momento del bisogno potesse richiuderle e abbracciarmi