Giuseppe Contartese – Figli e bambini
Gli occhi sofferenti di una madre sono una coltellata al cuore per un figlio.
Gli occhi sofferenti di una madre sono una coltellata al cuore per un figlio.
Una notizia che ti sconvolge, ti spiazza, ti amareggia.Tutto quello che avevi immaginato, sognato… svanito nel nulla.E lacrime, singhiozzi che nessuna parola riesce a calmare, la testa affondata nel collo del mio compagno, stretti più che potevamo impauriti per una vita che allora mai avremmo creduto di poter affrontare.Poi siamo corsi da te e ricordo che durante il tragitto ho pensato a lungo a cosa avrei fatto, a come avrei reagito e l’ansia cresceva: mi ero persino preparata le parole da dirti.Nulla, non ho detto nulla. Ho sentito solo che ormai il mio amore per te aveva “spiccato” il volo e null’altro mi importava che accarezzarti e “tenere” forte quelle microscopiche manine, perché non potevo fare di più.Poi piano piano, la nostra vita insieme a te: ci sono ancora singhiozzi, ma tante risate e occhi che brillano. I tuoi.Solo che a volte il ricordo torna e graffia ancora, soprattutto quando sei in “tempesta”.Chissà se mai passerà, chissà se diverrà così lontano da non sentirlo più nel cuore.
Non esiste un padre perfetto, basta essere un papà presente e sincero.
Gli uomini si dividono in due categorie: bambini che diventano uomini e uomini che non sono mai stati bambini.
Viviamo in modo che il bambino che siamo stati sia fiero dell’adulto che siamo diventati.
Il più grande amore è quello dei bambini, perché il loro cuore ama di un affetto sincero e puro.
I figli sono nostri, ma non ci appartengono. Appartengono alla vita.