Giuseppe Donadei – Stati d’Animo
Ci sono momenti in cui vorresti urlare al mondo come ti senti, ma poi l’urlo ti muore dentro soffocato dalla paura di non essere capito.
Ci sono momenti in cui vorresti urlare al mondo come ti senti, ma poi l’urlo ti muore dentro soffocato dalla paura di non essere capito.
Il tempo è la prigione più difficileda cui evadere… perché non se nevedono le mura…
Spesso chiudevo gli occhie immaginavo un prato in fiore…un cielo azzurro con nuvole biancheche mi invitavano a volare…un mare dal colore cangiante…verde… azzurro… bianco…le onde che si infrangevano a riva…Ma aprendo gli occhi,davanti a me potevo vedere solo un muro grigio…e poca luce…e non capivo neppure da dove quella piccola lucepotesse arrivare…Nel corso della mia vita…ho chiuso spesso gli occhi e sono riuscito sopravvivere,grazie ai miei sogni e ai miei desideri…in attesa di riuscire ad abbattere quel moro grigio…oggi chiudo ancora gli occhi…e quando li apro…vedo ancora il muro grigio… ma è lontanolontano…in mezzo ad un mare meraviglioso…e per di più…il muro ha un grande buco in mezzo…non sono riuscito d abbatterlo completamente…ma… ci sono passato attraverso…seguendo quella piccola luce che riuscivo a vedere…
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
Bambina si, ma non certo di quelle che ancora credono alle favolette sotto il cavolo! Donna si, ma di quelle con la d maiuscola non di quelle che “è tutto bono, basta ci sia”! Fragile si, ma non a tal punto da farmi del male con tipi privi di senso come te. Non riesci a dare un senso alla tua vita non pretendere di darlo alla mia!
Succede a volte, di non respirare per paura di perdere le emozioni che hai dentro e che vorresti mantenere li, sequestrate nelle ossa.
Arrivi ad un punto in cui il perdono non dimentica.