Giuseppe Ierna – Frasi Sagge
Il genio non poggia su basi comunemente accettate e non si fonda su studi acquisiti, ma è piuttosto da ricercare nell’aria più limpida e nell’emozione più segreta.
Il genio non poggia su basi comunemente accettate e non si fonda su studi acquisiti, ma è piuttosto da ricercare nell’aria più limpida e nell’emozione più segreta.
Perché si deve imparare una buona volta nella vita a mandare a fanculo chi non ci merita. Si deve imparare ad essere meno buoni e più diretti, meno pazienti e più decisi. Si deve imparare che le cose a metà non vanno bene, ma sono quelle piccole ma decise e vere a fare la differenza!
Non lascerò che il passato entri nel mio presente. Che gli errori del passato influiranno nella vita che vivrò.
Un buon litigio, sia in ambito professionale che familiare, spesso significa evitare l’insabbiamento delle emozioni e l’insabbiarsi del rapporto.
Credere nell’impossibile non è una debolezza… tutti in misura minore o maggiore credono nell’impossibile, sperano in qualcosa che sanno che non si avvererà mai! Lo sanno, eppure ci credono, ed è questa speranza che fa andare avanti l’umanità!
Ci sono cose che le persone che vanno per il mondo su due piedi non possono capire. Credono che si possa vedere soltanto con gli occhi. E credono che le distanze si possano superare solo con i passi.
Un amore corrisposto va protetto e preservato dagli scossoni che la vita gli riserva. Ma quando un amore non è corrisposto, o non lo è più, chi va protetto e preservato sei solo tu. Abbi il coraggio di prendere la tua strada, lascia libero chi tieni prigioniero, perché possa anche lui, a poco a poco, ritrovare sé stesso. Agli amori che si sono trasformati, a quelli che non lo sono mai stati se non nella nostra testa, agli amori che sono finiti e che consumano le nostre vite: Non è con le catene che tornate a vivere. Nessuna abitudine giustifica la propria morte. E quello che teniamo vivo, credendolo amore, è più a un passo dall’odio, che dalla disperazione. Non si vuol bene a chi non facciamo vivere bene. Ostentare rapporti inesistenti, per il gusto di lasciare fuori gli altri da questa oscura alchimia, impadronirsi di spazi e pensieri, perché nessun altro li possa condividere. Inventare stati d’animo e situazioni, per insinuare negli altri dubbi o per attirare l’attenzione dell’amato… Tutto questo è malattia. Una malattia terminale e maledettamente contagiosa. Neanche la gelosia trova spazio in questa meschinità. Ci si nutre di egoismo, marchiandolo a fuoco con l’immagine insidiosa di un serpente che striscia travestito da buoni sentimenti. Non si ama mai, abbastanza quanto si fa finta di amare.