Giuseppe Nazareno Caruso – Sport
C’è chi piange per un pallone, c’è chi piange per una donna e c’è chi piange per entrambi.
C’è chi piange per un pallone, c’è chi piange per una donna e c’è chi piange per entrambi.
Era meravigliosa, come l’atto finale di un’esibizione pirotecnica.
Le delusioni o ti formano o ti piegano.
Mai partire lasciandosi alle spalle le ultime parole famose, vecchio Zlatan! Tornano a perseguitarti, come fantasmi.
Eccomi, questo è ciò che sono ora, un ragazzo davanti a un bilanciere, con un obiettivo da raggiungere, con un carico da aumentare ogni giorno, dando sempre il 110% delle proprie forze nell’allenamento per superare continuamente il proprio limite!
È vero, abbiamo perso, ma non posso proprio amputare niente ai miei ragazzi.
Perché, ammettiamolo, sono le imprese impossibili quelle che desideriamo maggiormente.