Giuseppe Privitera – Frasi d’Amore
La voce è una delle frecce più appuntite che abbiamo per colpire direttamente al cuore.
La voce è una delle frecce più appuntite che abbiamo per colpire direttamente al cuore.
Tu.Come ali di farfalla leggeredi colori trasparenti.Così sono i tuoi pensieri.Come vibranti corde di violino,armoniose melodie nel vento.Così sono le tue parole.Come lingue di fuocoardente e scoppiettante.Così sono i battiti del tuo cuore.Come soffici petali di rosa,avvolgenti abbracci velati.Così sono le tue labbra.Come viaggi nel tempo,segnati di profumo e sapori.Così sono i giorni passati.
Se vuoi andare vaiio sto qui e aspetto che vadan via le nuvoletanto ritorneraitu sei…
Ho lasciato l’anima all’inferno… e so che potrei avere il paradiso… brucia piano piano a ogni sorriso e ogni suo gesto rivolto altrove provoca dolore, non riesci a guardare per paura di vedere una qualsiasi cosa che non ti appartiene e bruci, bruci lentamente con atroce dolore… e senza indugi né perplessità rimani li a guardare quel fuoco ardere la tua anima… solo una voce amica ti giunge in difesa “lascia stare spesso e l’unica via, spesso si devi attraversare l’inferno per raggiungere il paradiso” e pensi ad alta voce urli di pazzia… stringi i denti e vai innanzi… con la speranza di non morire prima di giungere nell’altra stanza.
Insieme, non siate solo lampada in bellavista, ma cercate di essere soprattutto luce.
Ascolta il cuore e seguilo, ma lascia sempre aperta quella porta che si chiama “ragione”. Spesso dove c’è tanto sentimento essa si chiude e di ragioni non ne vuole sentire. Nemmeno laddove ce ne sono a sufficienza per non donare più. Per non continuare più, laddove sarebbe giusto riprendersi il cuore e andarsene.
Non possiamo distinguere se certi momenti profondi, per la loro essenza sottile e ambigua, appartengono all’anima o al corpo, se possono rivelare o no. Quante volte si appanna la consapevolezza. Quante volte duole al cuore. Forse l’incapacità di capire come stanno le cose, perché c’è sempre quello che c’è e mai quello che dovrebbe esserci. Si tenta in qualche modo di dare l’idea di ciò che si sente, un miscuglio di varie specie di noi e della strada estranea che percorriamo. Vorremmo, vorrei… Vorremmo vivere per far capire… Vorrei farti capire o spiegare… Vorrei, vorrei. Ma c’è sempre il sole quando brilla il sole e la notte quando arriva la notte. C’è sempre la pena quando la pena ci duole e il sogno, quando il sogno ci culla. Quante volte… vorrei dirti.