Giuseppe Speranza – Frasi d’Amore
In quella selva buia, la fioca luce di una luna morta coglieva le nostre seduzioni. Metà del rito amoroso lo raccontavano i rantoli delle nostre voluttà; all’altra metà ci pensò il leggiadro spiro dei venti.
In quella selva buia, la fioca luce di una luna morta coglieva le nostre seduzioni. Metà del rito amoroso lo raccontavano i rantoli delle nostre voluttà; all’altra metà ci pensò il leggiadro spiro dei venti.
Sei come l’acqua con le bollicine. Solletichi in gola. Mi fai venire i brividi.
Male amore, bene amare come si fa?
Ma sono aggrappato al nulla, ho amato un nulla, nulla vidi o senti, se non…
Il tempo avrà pietà di questo cuore… mi aiuterà a dimenticare e se pure avrò ferite e se anche guariranno… porterò per sempre cicatrici.
E Tu che ridevi felice guardando i miei occhi scintillanti… eri la notte magica che illuminava e dissolveva antichi confini, eri il mondo nel mio mondo. Tu, sublime mattino accendevi fiamma ai miei pensieri, tu che destavi l’anima assopita e sapevi dare i colori all’arcobaleno… Eri il mondo nel mio mondo. Triste e spenta si presentò una bambina nella mia ora ferma e la guardai, lacrima nascente che debolmente spira tra i miei respiri affranti. Dolore, coma, morte… Moriva un mondo nel mio mondo.
Cogliam d’amor la rosa: amiamo or quando esser si puote riamato amando.