Giuseppe Terrasi – Musica
Ogni volta che ascolti musica, tieni conto che qualcuno sta parlando con te attraverso le note. Quello che ti sta dicendo lo capisci dalle emozioni che stai provando.
Ogni volta che ascolti musica, tieni conto che qualcuno sta parlando con te attraverso le note. Quello che ti sta dicendo lo capisci dalle emozioni che stai provando.
Le ferite che la vita ci incide possono essere curate solo dalla musica.
Il vinile sta all’MP3 come un rapporto completo alla masturbazione.
Spesso mi tornano in mente cose che ho dimenticato negli anni. Ad esempio, l’altro giorno ho rivisto un mio duetto con Lionel Hampton, che serata. E quando mi ritrovai in un pianobar di via Veneto a Roma con Ella Fitzgerald e Oscar Peterson al pianoforte? Ero estasiato.
Non ho intenzione di essere una star, voglio diventare una leggenda.
Ho pensato al nome “Queen”. È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni.
Si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione.
Le ferite che la vita ci incide possono essere curate solo dalla musica.
Il vinile sta all’MP3 come un rapporto completo alla masturbazione.
Spesso mi tornano in mente cose che ho dimenticato negli anni. Ad esempio, l’altro giorno ho rivisto un mio duetto con Lionel Hampton, che serata. E quando mi ritrovai in un pianobar di via Veneto a Roma con Ella Fitzgerald e Oscar Peterson al pianoforte? Ero estasiato.
Non ho intenzione di essere una star, voglio diventare una leggenda.
Ho pensato al nome “Queen”. È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni.
Si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione.
Le ferite che la vita ci incide possono essere curate solo dalla musica.
Il vinile sta all’MP3 come un rapporto completo alla masturbazione.
Spesso mi tornano in mente cose che ho dimenticato negli anni. Ad esempio, l’altro giorno ho rivisto un mio duetto con Lionel Hampton, che serata. E quando mi ritrovai in un pianobar di via Veneto a Roma con Ella Fitzgerald e Oscar Peterson al pianoforte? Ero estasiato.
Non ho intenzione di essere una star, voglio diventare una leggenda.
Ho pensato al nome “Queen”. È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni.
Si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione.