Giusy Morisco – Frasi Sagge
L’amore è la chiave del mondoe i soldi lo fanno girare.
L’amore è la chiave del mondoe i soldi lo fanno girare.
Si impara dagli altri che dagli altri non c’è nulla da imparare.
Il limite di un uomo sta nella sua mente.
La cosa meno ovvia del nostro passato è che è finito. È andato, completato, terminato e non può essere cambiato. Niente del passato può essere disfatto. Nessuno può risorgere, può essere punito o consolato. La porta è chiusa e non verrà mai più riaperta per nessun motivo.
Le parole non sono altro che i rozzi portali delle dimore dove abitano le idee.
É una previdenza necessaria capire che non si può prevedere tutto.
Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono dell’educazione di Giove. E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo e riputando l’uno e l’altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione di felicità.
Si impara dagli altri che dagli altri non c’è nulla da imparare.
Il limite di un uomo sta nella sua mente.
La cosa meno ovvia del nostro passato è che è finito. È andato, completato, terminato e non può essere cambiato. Niente del passato può essere disfatto. Nessuno può risorgere, può essere punito o consolato. La porta è chiusa e non verrà mai più riaperta per nessun motivo.
Le parole non sono altro che i rozzi portali delle dimore dove abitano le idee.
É una previdenza necessaria capire che non si può prevedere tutto.
Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono dell’educazione di Giove. E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo e riputando l’uno e l’altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione di felicità.
Si impara dagli altri che dagli altri non c’è nulla da imparare.
Il limite di un uomo sta nella sua mente.
La cosa meno ovvia del nostro passato è che è finito. È andato, completato, terminato e non può essere cambiato. Niente del passato può essere disfatto. Nessuno può risorgere, può essere punito o consolato. La porta è chiusa e non verrà mai più riaperta per nessun motivo.
Le parole non sono altro che i rozzi portali delle dimore dove abitano le idee.
É una previdenza necessaria capire che non si può prevedere tutto.
Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono dell’educazione di Giove. E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo e riputando l’uno e l’altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione di felicità.