Jean-Paul Malfatti – Guerra & Pace
L’inchiostro della violenza dipinge la terra di rosso sangue e rende grigio tutti gli altri colori.
L’inchiostro della violenza dipinge la terra di rosso sangue e rende grigio tutti gli altri colori.
Quando sul pianeta Terra non ci saranno più conflitti e guerre tra i popoli, può significare soltanto una cosa: il genere umano ha fatto la fine dei dinosauri.
La pace è ovunque, se intorno a noi c’è amore.
È il corso naturale della vita “ferire e ferirsi”. Piangere e far piangere. Deludere e deludersi. È la vita che ci fa da maestra e interprete di tutto quello che ci capita. Dall’esperienza del vissuto nel bene o nel male c’è sempre qualcosa che c’insegna. Da ogni dolore, da ogni delusione, da ogni ferita; impariamo, maturiamo e prendiamo atto del valore dell’esistenza, del valore della felicità, ma soprattutto impariamo che non bisogna mai arrendersi e non bisogna mai lasciare che la vita ci scivoli tra le mani senza viverla e combattere per ciò che vogliamo.
Negli ultimi 5.000 anni, l’umanità ha fatto 14.000 guerre. Tutta questa energia, convertita in amore, oggi il mondo, sarebbe migliore.
Benché le acque sembrino tranquille, è necessario imparare a navigare su acque tumultuose prima del loro avvento!
Due cose sulla guerra: mai desiderare il suo arrivo. Essere sempre pronti a riceverla.
Tutto è destinato ad una morte orrenda e solitaria…ma il nostro animo è colmo di bellezza…
Vorrei un mondo migliore; un mondo dove tutto è possibile e dove i sogni si potessero avverare, ma vorrei di più un mondo in cui regnasse la pace.
L’uomo ogni giorno crea lo stesso oggetto per cui mettersi in guerra e lo stesso oggetto con cui potersi uccidere. Il denaro e le armi.
Sono le sconfitte che fortificano le persone non le vittorie.
La pace è un intreccio amorevole di diverse culture che rende profumo al mondo.
Non esiste cosa peggiore di una donna che brama vendetta.
C’è un solo modo per vincere una guerra: evitarla.
“Ma se tu dovessi allevare una razza di uomini forti, duri e feroci, non imporresti loro un mondo infernale?””E com’è possibile garantirsi la lealtà di simili uomini?””Vi sono dei modi sicuri: instillare in loro la convinzione della propria superiorità, la mistica della setta segreta, lo spirito di corpo di tante sofferenze affrontate insieme. Si può fare. Ha funzionato su diversi mondi, in epoche diverse.”
Amo il futuro, perché è limpido, un foglio bianco su cui planare. Lo amo in anticipo, come una promessa, come un neonato che attende di fare la sua comparsa nel mondo. E lo sento questo futuro, e non mi spaventa, anche se ogni passo ci conduce sempre più paradossalmente verso la morte. Ma ci chiede sommesso di liberarlo di tutto il peso che si porterà addosso, asportare l’enorme neo fiorito nel concepimento, ingrossato da retaggi e cammini distorti del passato, gonfio di anni e di sbagli dell’uomo. Lasciamolo in pace questo futuro, lasciamolo respirare, libero, magari inconcludente, ma offriamogli il sacrosanto diritto di essere staccato dalle corde, quelle logore, insensate corde, intrecciate dall’umana stupidità, pronte a legarlo, a strozzarlo ancor prima del suo tempo.
La vita non è un problema di colori o di razze, la vita è un viaggio a volte breve a volte lungo, è un’avventura continua, così come di continuo siamo chiamati ad inventarci ogni giorno. Quanto tempo sprechiamo nel discriminare il prossimo, se nell’istante in cui lo facciamo ci ricordassimo che abbiamo tutti bisogno l’uno degli altri, probabilmente ci verrebbe naturale stringerci la mano, il gesto più semplice e cordiale che esiste al Mondo.