Guido Cavani – Stati d’Animo
Ora guardavano lontano tutti e due, stupiti che quella gran pace che era nelle cose non fosse anche dentro di loro. Placida pensò che la vera pace era dietro il muro a cui stavano appoggiati.
Ora guardavano lontano tutti e due, stupiti che quella gran pace che era nelle cose non fosse anche dentro di loro. Placida pensò che la vera pace era dietro il muro a cui stavano appoggiati.
Abbraccio i silenzi che m’hai lasciato e mi stringo al petto i battiti del tuo cuore.
Per favore dimmi come si vive con il freddo nell’anima!Dimmi come devo fare per rompere questo crudele silenzio!Amore non so vivere senza di te.
Una rigida confusione mi intorpidisce, celata da una meschina normalità. Nascosto dietro respiri pilotati, dietro a sguardi clandestini. Non l’accetto ma nel rifiuto mi trovo schiavo di questa corrente, trascinato da una piena di problemi e domande. Vorrei essere chiaro, sapere cosa voglio, ma non riesco. Bloccato, impantanato senza sapere quale sia la cosa più giusta da fare. Mi trovo solo, razionalmente instabile. Potessi capire cosa vuole questo mio sangue, quale nome vuole per sé. Ribolle e mi sfianca, esanime senza risposte.
La pazienza balla la danza della tolleranza.
Nel cuore di un uomo c’è amore per pochi, odio per alcuni, indifferenza per tutti gli altri.
Per fortuna le emozioni ti restano dentro, anche se tutto passa, ciò che hai sentito resta.