Guido Paolo De Felice – Stati d’Animo
Non trattare come priorità chi ti tratta come opzione.
Non trattare come priorità chi ti tratta come opzione.
Il mio carattere!? Un vero e proprio gratta capo. Lo so, impulsiva, tosta sempre pronta a dirti la sua. Non è facile tenermi testa, non è facile sapermi confrontare. Non resto simpatica a molti proprio per la mia capacità di dire sempre quello che penso. Per quella faccia fin troppo tosta che spesso sfodero senza pensarci più di tanto. Sono sicuramente tra quelle che possono ritenersi l’amica perfetta e vera. Una di quelle persone che scelgono con chi stare perché le merde e le false presenze non se le porta mai dietro!
Quando la tristezza bracca la tua mente affidati al dolce spumeggiare del mare, il suo rumore scrollerà le tue ansie, e il suo infrangersi illimitatamente farà brillare su te il riflesso delle onde, ti accarezzeranno dolcemente affidati al mare al suo piacevole agitarsi e ricordati che in acqua sei stato allevato, acque miracolose di donna…
Che ne sai tu delle mie notti bianche, che ne sai delle mie paure, dei miei sogni infranti, delle mie speranze perdute. Che ne sai dei dolori, della mia anima inquieta, quei dolori che non smettono mai di farsi sentire.
In questo momento è come se tutto ciò che sta dietro me fosse improvvisamente scomparso e di fronte avessi un enorme punto interrogativo. La paura mi tiene fermo, immobile so che ciò che sta dietro me ora, non può più farmi male, ma quello che ho di fronte!?
I momenti difficili lasciano cicatrici profonde. Spesso sono proprio quelle più grandi a non vedersi, sono proprio quelle più difficili da mostrare, sono quelle nascoste dentro l’anima, in fondo al nostro “io”. Sono quelle cicatrici che portiamo in silenzio, ma con orgoglio perché anche se non si vedono ci permettono di camminare a testa alta mostrando ciò che esse ci hanno insegnato.
I colori prendono forma quando esistono emozioni capaci di penetrare nell’oscurità calata sul viandante stanco; e insieme al fiuto con la sua sensibilità, possono permettere a chiunque si sia arrestato a causa del nulla, di riprendere il cammino nella luce, tra i colori che gli rimbalzano vivi intorno all’esistere.