Hans Urs Von Balthasar – Religione
Poiché apparteniamo a Cristo, deve prevalere in noi la gioia.
Poiché apparteniamo a Cristo, deve prevalere in noi la gioia.
Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei convitti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare ‘rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbì, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno ‘padrè sulla terra, perché uno solo è il padre vostro, quello del cielo.
Signore, mi guardo intorno e vedo talmente tanta sofferenza che non riesco a capire i tuoi piani e i tuoi progetti. Signore se tanta sofferenza l’hai stai mettendo davanti ai miei occhi, per far si che io mi salvi, allora ti prego, condannami per l’eternità, ma dona a chi soffre la vita.
Tutto il sapere è in Dio. Ma il sapere di Dio è come un fiume d’acqua che corre verso il mare, è Dio la fonte, gli uomini l’oceano, non valeva la pena di aver creato tanto universo se non dovesse essere così.
Tutto quello che l’uomo non riesce a comprendere viene mascherato con la fede.
Gesù si rivolge a noi, si fa “incontro” per noi, chiedendoci una cosa sola non “cosa hai fatto?”, ma “mi ami?”.
Per quanto ne so, la speranza senza una fede nell’aldilà è un semplice attaccamento alla speranza di vita.