Harjashan Singh – Vita
La vita è un fiume di tristezza che sfocia nella morte.
La vita è un fiume di tristezza che sfocia nella morte.
Mentre Dio non guarda più corro nel cielo che affonda.
Certe persone vivono creando situazioni che si possono evitare semplicemente perché lasciano per scontato le cose più importanti come l’esistenza di altre persone.
A te che puoi, aiuta, solleva i piccoli dalla fame e ricorda che l’uomo potrà elevarsi a Dio solo quando avrà smesso di cercare il pane. Non lamentarti quando la mediocrità, la sofferenza e la devastazione avranno prodotto i mostri dell’ignoranza che aizzati da altri esseri piccoli, immoleranno la loro vita in virtù di un Dio di morti, dobbiamo sollevare il piccolo elevandolo sino a noi. Questa sarà la più grande delle generosità, non temere che la comprensione produca altri mostri, guarda te stesso, e chiediti sono io un pericolo per l’umanità? Al tuo No certo, solleva i piccoli al tuo livello senza attendere ricompensa, la tua ricompensa sarà nel vivere, e la loro vita diverrà degna d’essere vissuta.
A volte bisogna lasciarsi andare per avere nuove emozioni, e voltare le spalle alle ragioni.
La mia vita è un viaggio interminabile dalla mia anima alle altre. Le riconosco, le raggiungo, ci entro e le lascio entrare. In un’osmosi silenziosa, prendo e dono con grande intensità. Non ci sono mai tristi addii, non ci si lascia mai. So che al prossimo dono regalerò un po’ di me e il meglio di tutte le belle anime che ho incontrato.
Ricordate bene. Nessuno può danneggiarvi se non voi stessi.