Heinrich Heine – Frasi Sagge
L’esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.
L’esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.
Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.
I pettegolezzi sono l’anima della sovranità del popolo, per alcuni sono talmente così importanti da dimenticarsi che c’è qualcheduno che l’aspetta, il pettegolezzo non deve o non dovrebbe essere tanto rilevante, poiché spesso sono solo voci di corridoio e a volte neanche fondate, la maldicenza sovente ha fatto dei danni irreparabili, o addossato delle etichette che poi non ci si riesce più a scrollarsi di dosso, contrariamente quel qualcuno che ti stava aspettando, esso potrebbe essere qualcosa di veramente fondamentale, non mancarle di rispetto per ascoltare delle semplici e inutili voci.
Il vero fallimento è smettere di tentare. I nostri non sono fallimenti ma tentativi sbagliati.
Il primo castigo del colpevole è che non potrà mai essere assolto dal tribunale della sua coscienza.
La verità, se consapevole, è sempre il miglior complimento, or ti elogia per ciò che il tuo animo è… a volte è difficile da accettare perché disintegra maschere e scudi che inutilmente creiamo, ma rimane sempre il miglior complimento perché ovunque e in qualsiasi tempo ci fa muover sempre un passo in più verso la nostra essenza più profonda!
[… ] l’accento posto fin dall’inizio sull’individuo piuttosto che sul tutto. Le stesse realtà globali, come lo stato, nella tradizione europea sono al servizio dell’individuo, che è il protagonista. È un filo rosso che risale alla polis greca, al concetto stoico e cristiano di persona e continua con l’umanesimo, l’illuminismo, il liberalismo, la democrazia e il socialismo democratico. Per questo credo che le radici ebraico-cristiane facciano parte del patrimonio europeo. Credo che la differenza essenziale tra civiltà occidentale e orientale consiste in questo. Grandissime civiltà, come l’india, sono diverse. Nella Bhagavad Gita, il testo sacro indiano, prevale il senso della totalità.