Heinrich Heine – Stati d’Animo
Non chiedetemi che cosa ho, ma che cosa sono.
Non chiedetemi che cosa ho, ma che cosa sono.
Cerco qualcuno per cui essere importante. Ne ho abbastanza di quelli a cui sono utile.
E poi ci sono i respiri quelli che ti mozzano il fiato, lacrime che t’inondano il cuore e le tasche che pesano di ricordi che t’accompagnano ovunque vai; ombre cui non sai dare forme, indefinite di perché! Prigioni, che oscurano la mente e lasciano il posto alla rabbia che sfinisce e al rancore che divora l’anima. Combatti, con la tua spada e ti difendi con lo scudo, vuoi riconquistare la pace e l’amore che ti hanno rubato e calpestato; vuoi farli ritornare a rivivere; rivuoi il tuo orgoglio, ferito sotto il colpi del nemico che senza pietà ha infierito e che credevi Amore.
I dubbi sono nuvoloni grigi che adombrano i pensieri, possono portare pioggia di paure oppure svanire in conferme dimostrate alla luce del sole.
Credo che la notte ci faccia sentire così malinconici e soli, perché abbiamo bisogno del sole per illuminare la nostra strada.
Non esiste emozione più gratificante della commozione, l’espressione più pura della sensibilità, della dolcezza, del grande immenso privilegio di sentirsi umani.
La neve scende leggera e si poggia sugli alberi, fin quando i rami sottili non riescono più a sopportarne il peso, si piegano verso il basso e la lasciano cadere, lasciano che tocchi il suolo, con la sua sofficità nell’incontrare altra neve…