Helene Hanff – Libri
Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l’ignoto proprietario precedente apriva più spesso.
Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l’ignoto proprietario precedente apriva più spesso.
Non ho bisogno di dirti che arriverà un momento, e temo che questo momento non sia troppo lontano, in cui magari desidererai di avere preso una divisione diversa, ma a quel punto sarà troppo tardi.
Il libro è la memoria scritta dell’esistenza.
Insomma non avevo ancora perduta la capacità di ridere della mia avventura; la sola capacità che mi mancasse era quella di dormire.
Nel corredo della normalità d’ordinanza è dato, irrinunciabile, il fatto che siamo cattolici – credenti e cattolici. In realtà quella è l’anomalia, la pazzia con cui ribaltiamo il teorema della nostra semplicità, ma a noi pare tutto molto ordinario, regolamentare. Si crede, e non sembra esserci un’altra possibilità. Ciò nondimeno, si crede con ferocia, e fame, non di una fede tranquilla, ma di una passione incontrollata, come un bisogno fisico, un’urgenza. È il seme di una qualche follia – l’addensarsi evidente di un temporale all’orizzonte. Ma padri e madri non leggono la burrasca in arrivo, solo invece il falso messaggio di una mite acquiescenza alle rotte della famiglia: così ci lasciano andare al largo.
Io gli ho dato il mio cuore, e lui lo ha preso e lo ha stretto crudelmente fino a ucciderlo.
Anche i propri pensieri non è possibile restituirli completamente in parole.