Henri Estienne – Vita
Se la gioventù sapesse. Se la vecchiaia potesse.
Se la gioventù sapesse. Se la vecchiaia potesse.
Alcune volte preferisco restare in silenzio e “allontanarmi”. In questi momenti sto davvero bene, in compagnia di me stesso.
In fondo si tratta solo di sopravvivere.
Ci sono concessi solo ottantaseimilaquattrocento secondi in un giorno e ognuno è unico e irripetibile, ma sono alla continua ricerca di quel secondo che valga la mia intera vita, che non sia secondo a nessun altro.
Non giudicare i miei passi, per te saranno incerti, per me solo cauti. Non è paura di cadere, ma solo umiltà nel guardare avanti con cautela per poter godere ciò che la strada della vita mi offre.
Io amo tutti coloro che cadono come gocce grevi dalla nube oscura che sta sopra gli uomini; essi annunziano che viene la folgore e periscono come annunziatori. Ecco io sono una goccia greve della nube ed un annunziatore della folgore. Ma questa folgore si chiama superuomo!
Cieli perlati e profumo di libri raccontati da un vecchio saggio, stare all’ombra e in disparte per vedere nascere la primavera, raccogliere attimi e respirare la luce della luna che si specchia in un mare di esuberante profondità. Ho aspettato e le risposte sono arrivate da un coniglio parlante che rideva sopra un altalena di sogni che possono davvero volare se ci credi. Il vento mi sfiora i capelli e il profumo della mia pelle mi ricorda le dolci corse sui fiumi di cristallo. Non voglio più far finta di ascoltare il rumore dei miei pensieri perché tutto, ogni parola detta, ogni gesto fatto nel bene e nel male ritorna indietro a mostrare ciò che sono, realmente, e allora se non lo farò non potrò più abbracciare il sole perché la luna vedrà i miei occhi e capirà che il mio cammino non è stato vissuto secondo le mie scelte e secondo ciò che volevo ma secondo le scelte e ciò che volevano gli altri. E allora che vita è? Devo urlare per quanto è possibile e lottare perché anche la più piccola luce non si possa mai spegnere.