Henry James – Libri
L’unica cosa che possiamo chiedere a priori a un romanzo, senza esporci a un’accusa di arbitrarietà, è di essere interessante.
L’unica cosa che possiamo chiedere a priori a un romanzo, senza esporci a un’accusa di arbitrarietà, è di essere interessante.
“I tuoi istinti umani… ” m’interruppi, e lui attese che completassi la frase. “Beh, mi trovi minimamente attraente anche il quel senso?”Rise e mi arruffò i capelli quasi asciutti. “Non sarò un essere umano, ma un uomo sì”.
Con alcuni discepoli, il maestro calò dal monte sul quale aveva peregrinato alla volta della pianura, e s’accostò alle mura di una grande città, alle cui porte si era radunata una gran folla. Avvicinandosi ad essa, il maestro e i suoi discepoli s’avvidero che era stato eretto un patibolo e che i carnefici erano all’opera, intenti a strappare dal carretto un uomo indebolito dal carcere e dalle torture, per trascinarlo al ceppo. La folla si assiepava per assistere allo spettacolo, lanciando lazzi al condannato e coprendolo di sputi, e pregustandone la decapitazione con rumorosa e gioiosa avidità. “Chi è costui?” Si chiesero l’un l’altro i discepoli “e che cosa ha dunque fatto perché la folla ne desideri con tanto ardore la morte? Qui non vediamo nessuno che mostri aver pietà o che sparga una lacrima”.”Io credo” disse tristemente il maestro “che costui sia un eretico”. E s’accostarono un po’ di più, e quando furono a contatto con la folla, i discepoli si informarono con partecipazione presso questo o quello del nome e dei delitti commessi da colui che proprio in quel momento vedevano costretto a inginocchiarsi davanti al ceppo. “È un eretico” gridarono rabbiosi gli interrogati.”Ecco, ecco, guardate come piega il capo il maledetto! A morte! In verità quel cane rognoso pretendeva di insegnarci che la città del paradiso ha solo due porte, mentre noi sappiamo bene che sono dodici!”Stupiti i discepoli si rivolsero al maestro, e gli chiesero: “Come hai fatto a capirlo maestro?” Ma egli si limitò a sorridere e a continuare per la sua strada. “Non è stato difficile” disse finalmente a bassa voce.”Infatti, si fosse trattato di un assassino oppure un ladro o di un criminale di qualsivoglia genere, nel popolo avremmo notato compassione e partecipazione. Molti avrebbero pianto, alcuni avrebbero giurato sulla sua innocenza. Ma se uno ha una propria fede, il popolo assisterà senza provare compassione al suo martirio, e il suo corpo sarà gettato ai cani”.
Non venire a dire che la natura è una meraviglia. Non venire a dirmi che il mondo non è una favola; coloro che non l’hanno capito forse ci arrivaranno soltanto quando la favola starà per finire. In quel momento viene data l’ultima occasione per togliersi i paraocchi, e un’ultima opportunità di sfregarsi gli occhi dallo sbigottimento, un ultima possibilità di abbandonarsi a questa meraviglia alla quale si sta per dire addio…(da “La ragazza dell’arance”)
Un libro deve procurare le ferite, deve allargarle. Un libro deve essere pericoloso.
La stampa ha messo le gambe alle parole: da allora esse, hanno fatto percorsi per mari e per terre fino ad arrivare negli angoli più sperduti del mondo per portare la luce del Sapere.
Non viaggio mai senza il mio diario. Si dovrebbe avere sempre qualcosa di sensazionale da leggere in treno.