Henry Louis Mencken – Uomini & Donne
L’uomo è una bellissima macchina che lavora molto male.
L’uomo è una bellissima macchina che lavora molto male.
È forse un errore di valutazione, quello che induce un uomo a scambiare per debolezza, la delicatezza di una donna?Ed è forse un errore di comodo, quello che lo induce a scambiare la di lei gentilezza per disponibilità?
Dunque anche tu con la donna non essere mai dolce, non confidarle ogni parola che sai, mai di una cosa e lascia un’altra nascosta.
Lei gli piaceva, perché stuzzicava la sua curiosità. Non era la donna delicata, quella da dover proteggere. Lei era vivace, forte, sicura di sé. Gli rispondeva a tono e gli teneva sempre testa… non era come le donne avute in passato, era diversa… con lei si cresceva, si combatteva” perché non mollava mai una discussione. O si perdeva o si vinceva e per lui non c’era niente di più stimolante che essere in competizione con la sua forza.
Lei lo guardò, lui la guardò, entrambi si guardarono dritto negli occhi senza parlare ma i loro occhi avevano già detto tutto.
Siamo come due gocce uguali, di stessa dimensione, che vogliono unirsi ma devono cadere perpendicolari sul terreno. Una goccia, però, deve avere la forza di andare contro ciò che l’esterno le obbliga di fare e di spostarsi, così da incontrare l’altra goccia, e diventare finalmente una cosa sola.
[…] Far vibrare quel delicato strumento che è il cuore di una donna.
È forse un errore di valutazione, quello che induce un uomo a scambiare per debolezza, la delicatezza di una donna?Ed è forse un errore di comodo, quello che lo induce a scambiare la di lei gentilezza per disponibilità?
Dunque anche tu con la donna non essere mai dolce, non confidarle ogni parola che sai, mai di una cosa e lascia un’altra nascosta.
Lei gli piaceva, perché stuzzicava la sua curiosità. Non era la donna delicata, quella da dover proteggere. Lei era vivace, forte, sicura di sé. Gli rispondeva a tono e gli teneva sempre testa… non era come le donne avute in passato, era diversa… con lei si cresceva, si combatteva” perché non mollava mai una discussione. O si perdeva o si vinceva e per lui non c’era niente di più stimolante che essere in competizione con la sua forza.
Lei lo guardò, lui la guardò, entrambi si guardarono dritto negli occhi senza parlare ma i loro occhi avevano già detto tutto.
Siamo come due gocce uguali, di stessa dimensione, che vogliono unirsi ma devono cadere perpendicolari sul terreno. Una goccia, però, deve avere la forza di andare contro ciò che l’esterno le obbliga di fare e di spostarsi, così da incontrare l’altra goccia, e diventare finalmente una cosa sola.
[…] Far vibrare quel delicato strumento che è il cuore di una donna.
È forse un errore di valutazione, quello che induce un uomo a scambiare per debolezza, la delicatezza di una donna?Ed è forse un errore di comodo, quello che lo induce a scambiare la di lei gentilezza per disponibilità?
Dunque anche tu con la donna non essere mai dolce, non confidarle ogni parola che sai, mai di una cosa e lascia un’altra nascosta.
Lei gli piaceva, perché stuzzicava la sua curiosità. Non era la donna delicata, quella da dover proteggere. Lei era vivace, forte, sicura di sé. Gli rispondeva a tono e gli teneva sempre testa… non era come le donne avute in passato, era diversa… con lei si cresceva, si combatteva” perché non mollava mai una discussione. O si perdeva o si vinceva e per lui non c’era niente di più stimolante che essere in competizione con la sua forza.
Lei lo guardò, lui la guardò, entrambi si guardarono dritto negli occhi senza parlare ma i loro occhi avevano già detto tutto.
Siamo come due gocce uguali, di stessa dimensione, che vogliono unirsi ma devono cadere perpendicolari sul terreno. Una goccia, però, deve avere la forza di andare contro ciò che l’esterno le obbliga di fare e di spostarsi, così da incontrare l’altra goccia, e diventare finalmente una cosa sola.
[…] Far vibrare quel delicato strumento che è il cuore di una donna.