Hugo Eugenio Pratt – Viaggi e vacanze
All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per ripararsi durante un tifone, o per riposare e amare.Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì, un invito ad andare.
All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per ripararsi durante un tifone, o per riposare e amare.Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì, un invito ad andare.
Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore.
Quando si intraprende un nuovo viaggio, lasciarsi qualcosa alle spalle può essere molto doloroso, ma diventa inevitabile. Però, forse, è proprio questo a dare la garanzia dell’arrivo alla meta. Più è scomodo cambiare, più è facile crescere.
Una vita fa, ho fatto un viaggio verso l’ignoto e sono ritornata, accorgendomi che… in fondo ogni giorno che passa è un viaggio in sé.
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
Forse ho bisogno di una vacanza… un viaggio nel mio passato, cercare la pace nel tempo che ci siamo dedicati.
Ho iniziato un nuovo viaggio importante, con persone importanti, questa è la ricchezza che voglio.Arricchire l’Anima è il regalo più grande che ti puoi fare e che ti possono fare.